L’acqua è l’elemento cardine della nostra alimentazione costituisce infatti il 70% dell’organismo di un essere umano adulto e proprio su questo argomento corrono voci discordanti che toccano argomenti quali la medicina, l’ecologia, la politica e l’economia.

Acqua del rubinetto vs acqua minerale in bottiglia è una delle piccole battaglie che ci troviamo a combattere ogni giorno nel nostro piccolo.
Iniziare a bere acqua del rubinetto e non più delle bottiglie di plastica sicuramente sarebbe un risparmio considerevole sia per l’ambiente che per le tasche dei consumatori – considerando che in media si spendono dai 200 ai 400€ annui.
L’acqua in bottiglia è considerata dalla maggioranza più pura e salutare di quella del rubinetto anche se in realtà presenta molte problematiche oggettive: scomodità di trasporto, costi (l’acqua firmata Chiara Ferragni arriva a costare 8€ alla bottiglia), cattiva gestione di chi le trasporta e le conserva (sono spesso lasciate sotto il sole), controlli per legge molto più rari.
E dai rubinetti o dalle casette sparse sui suoli comunali, invece, che acqua possiamo trovare?
Quali sono i parametri che dobbiamo conoscere perché l’acqua sia effettivamente considerata pura? Un’acqua pura per definizione dovrebbe essere priva di microrganismi, inquinanti chimici e qualsiasi altra sostanza nociva.
Gli elementi da tenere in considerazione maggiormente sono la conducibilità elettrica, il residuo fisso e la durezza (purtroppo non sempre pubblicata).
Claude Vincent analizzò l’acqua dal punto di vista bio-elettrico e realizzò una tabella, impiegata ancora oggi per classificare le acque minerali, in cui identificò gli effetti depurativi dell’acqua sull’organismo umano. Bere e cucinare con acqua pura è fondamentale per la salvaguardia nel nostro organismo: durante la bollitura dei cibi la situazione può infatti peggiorare, gran parte dell’acqua evapora e aumentano le concentrazioni delle sostanze nocive (nitrati) che il cibo assorbe alterandone nel contempo anche le proprietà organolettiche. Oggi un buon compromesso sono i depuratori a osmosi inversa che permettono di avere acqua pura sia da bere sia per cucinare, naturale o frizzante e con la quantità di sali minerali che preferiamo. Un semplice test domestico per verificare che acqua esce dal nostro rubinetto è fare un tè: se questo appare torbido con in superficie una leggera schiuma bianca cremosa quasi invitante peri le nostre papille gustative purtroppo è sintomo di un’acqua di cattiva qualità.

Prendere consapevolezza delle problematiche permettere di scegliere: fra sapere e non sapere è sempre meglio sapere…Una certezza è che al mondo ogni giorno sono prodotti 300 milioni di tonnellate di plastica, di cui il 40% è utilizzato per meno di un minuto e poi gettato via; rimane nell’ambiente per secoli prima che possa essere smaltito contaminando i nostri oceani con miliardi di pezzi di plastica.

Alla nostra coscienza l’ardua sentenza.