Anche quest’anno Selva Urbana è stata invitata dall’azienda di abbigliamento per outdoor, Patagonia, alla conferenza per Associazioni Ambientaliste Europee. La conferenza è un momento di scambio oltre che un modo per implementare le abilità e competenze dei membri volontari delle associazioni e permettergli di crescere e far sentire la propria voce quanto più lontano possibile. Nel 2019 è stato Paolo, uno dei nostri primi soci nonché il designer di Selva Urbana, a prendere parte alla conferenza e a raccontarci qui ciò che è successo.

“La mia esperienza inizia il martedì a Zagabria, città scelta per il raduno dei partecipanti. Sono uno dei primi ad arrivare sul luogo dell’incontro ma in breve i visi, i nomi e le storie iniziano a moltiplicarsi finché, al completo ci imbarchiamo sul pullman che ci condurrà alla destinazione finale: Il Parco Nazionale UNA in Bosnia Erzegovina. Arrivati nel parco, siamo colpiti dal fascino del luogo prescelto; una piana lato fiume con decine di tende da campo che, ormai nella penombra ci ammaliano con uno spettacolo suggestivo: all’ingresso delle tende, piccole lanterne solari illuminano il campo creando un atmosfera particolarmente accogliente.

Si inizia! Le giornate al campo sono fitte di impegni. Iniziamo sempre alle 7:30 con lo yoga, i più temerari nonostante le temperature autunnali si immergono nel fiume, alcuni si soffermano semplicemente a contemplare il volo dei numerosi cormorani e aironi, i più fortunati riescono a vedere il martin pescatore. Dopo la colazione e i pasti, le note incalzanti di “beds are burning” dei Midnight Oil ci invitano a raccoglierci sotto il tendone centrale che porta il nome del vicino fiume “Una” per assistere alle conferenze e ai laboratori, sempre interattivi. Gli argomenti trattati sono molteplici e spaziano dall’approccio ambientale filosofico ad una realtà complessa e mutevole, all’utilizzo dei media digitali per supportare le campagne ambientaliste, dal finanziamento delle banche alle compagnie petrolifere e carbonifere all’utilizzo dell’arte per la comunicazione sociale, dallo sviluppo delle capacità comunicative scritte e orali all’avvio di azioni legali contro chi infrange le leggi sulla tutela dell’ambiente.

I Break. Ogni tanto ci viene dato spazio per i lunch break, momenti conviviali in cui consumiamo insieme il cibo fornito e preparato dalla comunità locale che si impegna al massimo per farci sentire come a casa.

Nonostante l’impegno serrato, le giornate prevedono momenti di svago. Tra le tante attività proposte, c’è chi sceglie rafting, pesca con la mosca, yoga, una corsa sui sentieri che partono dal nostro campo o semplicemente una passeggiata alle vicine cascate e piscine naturali. Durante le serate fredde, veniamo riscaldati dalla musica e i falò attorno ai quali ci si scambiano esperienze e sensazioni. Sul fiume vicino al campo, un ponte crollato e non ancora ricostruito e l’invito a non lasciare i sentieri per il pericolo di mine ci ricorda che non molto tempo fa questo popolo ha vissuto una guerra e la cosa non può fare altro che farci sentire ancora più vicini, uniti in un unico popolo”.

Termina così l’esperienza Bosniaca che ancora una volta risulta un modo perfetto per creare consapevolezza, unione e impegno verso la tutela del Pianeta e le sue emergenze.